Scopriamo tutti i trucchi per avere un riscaldamento smart
Domotica
Scritto da Luigi Duchi
Con l'avanzare della stagione fredda, ma soprattutto con il lievitare dei prezzi dell'energia, gli appassionati di domotica (e non solo) si interrogano spesso su come rendere efficiente e smart il riscaldamento della propria abitazione.
Non di rado infatti ci viene posta questa domanda da parte dei nostri lettori.
La guida di oggi è appunto incentrata sul rispondere alle vostre domande e cercare di mostrare una panoramica sulle varie tipologie di impianti e come renderli smart.
Partiremo dalla classica caldaia con termostato.
L'impianto più classico che possiamo trovare in un appartamento è la caldaia gestita da un termostato.
Il termostato, quando la temperatura dell'ambiente risulterà più bassa rispetto a quella impostata, chiuderà un contatto e metterà in corto i due fili dedicati all'avvio della caldaia. Ricordo che questo è un contatto pulito e che quindi per definizione privo di tensione.
Potete osservare un esempio nell'immagine sottostante.
La maggior parte dei termostati tradizionali sono alimentati a batteria.
Cosa possiamo fare per rendere smart questa tipologia di impianto?
La soluzione è decisamente semplice sostituendo il termostato tradizionale con uno di tipologia smart.
Ma come fa esattamente un termostato smart a limitare i consumi del riscaldamento domestico?
Un termostato intelligente può sapere se siamo in casa o meno (geo-localizzando il nostro smartphone) e di conseguenza evitare di far andare il riscaldamento quando non c'è nessuno in casa.
Un termostato intelligente può conoscere la situazione meteo esterna alla nostra abitazione (tramite connessione ad un servizio meteo online) e regolare le sue impostazioni di conseguenza.
Un termostato intelligente può essere gestito da remoto tramite smartphone ed essere adattato agli imprevisti al di la della normale programmazione statica di un semplice crono-termostato.
Un termostato intelligente può accorgersi che una finestra è stata lasciata aperta ed evitare di far andare il riscaldamento evitando di sprecare inutilmente calore.
Nel corso degli anni abbiamo testato moltissimi termostati smart e qui di seguito vi lascio un breve elenco (cliccare per aprire il link) di alcuni che funzionano decisamente bene.
MEROSS MTS200 (La nostra recensione QUI)
BTICINO SMARTHER2(versione ad incasso)
BTICINO SMARTHER2(versione da parete)
TERMOSTATO COMPATIBILE TUYA SMART (il più economico) (Il nostro video QUI)
Mi sento anche di consigliarvi un ulteriore termostato adatto a quelle situazioni dove non c'è connessione tra la caldaia e il termostato interno
Beok BOT306RF (la nostra recensione QUI)
Come avrete notato tutti i termostati WIFI necessitano di alimentazione.
Wifi e batterie in effetti non sono un ottimo connubio.
Dovrete quindi preoccuparvi di portare fase e neutro al termostato smart.
Lo schema di collegamento visto in precedenza dunque diventerà come il seguente
L'unica difficoltà che avrete sarà quindi quella di portare corrente al nuovo termostato, ma la potrete prelevare da una scatola di derivazione oppure in casi estremi, se la tubazione del termostato va direttamente alla caldaia senza passare da nessuna scatola di derivazione, potrete portare indietro dalla caldaia al termostato altri due fili (L e N) mettendoli in parallelo direttamente all'alimentazione della caldaia.
Vi ricordo che con la corrente elettrica non si scherza e che vi consiglio vivamente di chiamare un professionista per l'installazione e comunque mi sollevo da ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose.
Le presenti indicazioni sono solo a titolo informativo.
La situazione che abbiamo visto è la situazione più comune.
Tuttavia ci sono vari casi che meritano attenzione.
Che cosa accade in caso di casa su più livelli?
Prendiamo come esempio una casa con riscaldamento indipendente disposta su due piani.
Generalmente in situazioni del genere sono presenti due termostati.
Ognuno di questi termostati gestirà il riscaldamento del piano dov'è collocato.
Per dividere le due zone sarà necessario utilizzare delle valvole che in genere si montano sulla mandata dell'acqua in ingresso al clarino.
Ma Cosa è un clarino?
Anche se clarino è un nome di uso comune (almeno dalle mie parti), il termine coretto sarebbe collettore complanare.
Nella foto di esempio vedete i due tubi provenienti dalla caldaia provenire dal basso.
Sono appunto il tubo di mandata dell'acqua riscaldata e il ritorno che, una volta fatto il giro dei radiatori, ritorna alla caldaia per essere scaldata nuovamente ed essere immessa nuovamente nel circuito. In sostanza l'acqua compie un circolo forzato.
L'acqua calda passando dentro ai radiatori scambierà il suo calore con l'ambiente e ritornerà ovviamente ad una temperatura più bassa verso la caldaia per essere nuovamente riscaldata e quindi iniziare nuovamente il ciclo.
Al collettore a sua volta saranno connessi i 2 tubi provenienti da ogni radiatore: la mandata e il ritorno appunto.
Ritorniamo al nostro appartamento di esempio.
Abbiamo detto che la casa è disposta su due livelli, ogni piano avrà un suo collettore dove sono collegati i tubi di mandata e di ritorno di ogni radiatore del piano.
Nascerà quindi l'esigenza di gestire la temperatura di ogni piano in maniera indipendente.
Il termostato (anzi i termostati) in questo caso 2, uno per piano, non potranno gestire direttamente la caldaia ma dovranno gestire delle valvole di zona.
Queste valvole sono fornite di 4 fili: 2 servono per alimentarle (in genere a 230V) 2 invece sono i fili collegati ad un contatto interno alla valvola.
Quando la valvola è alimentata, il contatto tra i due fili viene chiuso. Quando invece la valvola è disalimentata, il contatto viene aperto e la valvola precluderà la circolazione all'acqua nell'impianto.
In questo caso ci saranno due valvole. Una all'ingresso dell'acqua di un collettore e l'altra all'ingresso dell'acqua del secondo collettore.
Date un'occhiata all'immagine sottostante cosi potremo andare avanti con il ragionamento.
I due termostati presenti nel disegno sono di tipologia smart. Quindi come abbiamo visto negli esempi precedenti sono alimentati a 230V.
Come si evince dallo schema, questa volta dovremo portare la fase al contatto comune del termostato che, una volta chiuso porterà la fase direttamente alla valvola. Il neutro invece dovrà essere portato direttamente alla valvola.
La stessa cosa andrà fatta per l'altro termosto e di conseguenza all'altra valvola.
Gli altri due fili provenienti dalle due valvole andranno in parallelo e poi portati all'ingresso termostato sulla caldaia.
Che cosa otterremo?
Quando entrambi i termostati hanno una temperatura impostata inferiore alla temperatura rilevata allora i contatti dei termostati sono aperti di fatto tagliando la fase alle valvole che saranno di conseguenza spente.
Essendo spente gli altri 2 fili ovviamente non saranno chiusi tra di loro.
Se uno o entrambi i termostati rileveranno una temperatura inferiore rispetto a quella impostata allora chiuderanno il contatto ed ognuno andrà a portare la fase alla sua valvola, alimentandola.
Una volta alimentati chiuderanno il contatto tra gli altri due fili e la caldaia partirà.
Se uno solo dei due rileverà una temperatura inferiore rispetto a quella impostata allora chiuderà il contatto del termostato e porterà la fase alla sua valvola, alimentandola. La caldaia partirà ovviamente l'altro termostato terrà chiuso il suo circuito e non ci sarà circolazione di acqua calda nel collettore di quel piano.
In sintesi avremo due termostati smart, ognuno gestirà la temperatura del suo piano.
Esiste una terza tipologia di installazione ovvero quella che prevede una valvola a 4 fili per ogni radiatore.
Questa tipologia di impianto si adotta prevalentemente con il riscaldamento a pavimento, ma non è raro trovarla anche con impianti a radiatori. Diciamo che è quella che prevede un maggiore risparmio energetico.
Il funzionamento è molto simile all'impianto con casa a due piani ma si utilizza con un altra tipologia di clarino e sarà presente un termostato in ogni stanza che andrà a gestire il radiatore presente nel proprio ambiente andando a comandare la relativa valvola.
Per maggiore sicurezza si potrà installare un bypass tra la mandata e il ritorno in modo che, se solo una zona è aperta, l'acqua dell'impianto non raggiunga temperature troppo elevate.
vediamo adesso lo schema di collegamento di questa tipologia di impianto che prevede un termostato smart ogni stanza.
Ovviamente dovrete aggiungere tanti termostati e tante valvole quante sono le stanze.
Siamo giunti al termine di questa guida.
Questo è lo scenario delle situazioni più classiche che prevedono impianti tradizionali arricchiti con elementi smart come i termostati. In questo modo, anche in caso di mancanza di connettività, l'impianto potrà operare senza problemi.
Produrre e aggiornare contenuti su vincenzocaputo.com richiede molto tempo e lavoro. Se il contenuto che hai appena letto è di tuo gradimento e vuoi supportarmi, clicca uno dei link qui sotto per fare una donazione.