Home Assistant e fotovoltaico - integriamo l'inverter Goodwe
Home Assistant Guide
Scritto da Vincenzo Caputo
Mai come oggigiorno parlare di fotovoltaico fa rizzare le orecchie a chiunque.
Viviamo purtroppo un periodo di emergenza energetica a dir poco tragico, dovuto a vari fattori geopolitici a cui non voglio neanche accennare perché al di fuori del mio campo di competenza.
Certo che la mia idea ce l'ho, e l'ho maturata, come molti altri italiani (ed europei suppongo), di fronte ad una bolletta.
Prima di parlare dell'argomento del giorno, vi racconto un piccolo aneddoto.
Pochi giorni fa sono stato contattato da uno dei tanti call center che propongono mirabolanti offerte di ogni genere.
La proposta era di un famoso gestore di energia elettrica nazionale che mi proponeva "l'incredibile" offerta di una tariffa di 0,65 euro per kWh consumato. Tariffa bloccata per 2 anni, mono oraria e qualche altro dettaglio che ora non ricordo.
Naturalmente ho declinato l'invito di aderire all'offerta e appena ho potuto sono andato a dare una sbirciata al mio attuale contratto.
Attualmente (e ancora per molto poco) pago 0,07 euro per kWh.
È una cifra quasi 10 volte inferiore dell'offerta che mi avevano proposto ed attualmente è un valore completamente fuori mercato per quanto è vantaggioso.
Un prezzo così basso deriva dal fatto che il contratto l'ho stipulato 2 anni fa con blocco della tariffa, ma la cattiva notizia è che è in scadenza tra poco più di un mese.
Quindi se ho fatto bene i conti, il prezzo di mercato dell'energia elettrica è salito di quasi 10 volte in 2 anni.
In effetti guardando il dati ufficiali del PUN (prezzo unico nazionale), da inizio 2021 con 0,069 €/kWh siamo arrivati al picco di Agosto di questo anno con 0,543 €/kWh.
A questo vanno aggiunti gli altri rincari effettuati dai vari operatori del settore e si arriva facilmente allo 0,65 euro di cui parlavo poc'anzi.
Per evitare di dire sciocchezze mi sono fatto anche un giro su facile.it per verificare quali fossero le offerte attuali reperibili sul web e la media delle migliori offerte si attesta comunque sopra i 0,50 €/kWh.
Ho voluto fare un'altra esercitazione. Ho preso l'ultima bolletta (luglio e agosto) e ho analizzato la sola parte energia elettrica consumata.
Ho consumato, nei due mesi conteggiati, 334 kWh per un importo di circa 23,28 euro, a cui vanno aggiunte accise (0,02 euro per kWh) e IVA al 10%.
Si arriva a poco più di 30 euro.
La bolletta totale, comprensiva di tutti gli altri oneri (trasporto, quota fissa, ecc...) e di canone Rai è di circa 100 euro.
Ora, se dal mese prossimo dovessi passare alla tariffa di 0,65 euro al kWh, a conti fatti la mia bolletta, a parità di consumi, sarebbe di oltre 300 euro!
Magari ho sbagliato qualcosa nei miei calcoli, e lo spero proprio, ma la situazione pare veramente tragica e non sono solo io a dirlo.
In primavera avevo annusato la "puzza di bruciato" nell'aria, quando la questione del gas russo si iniziava a fare critica, e mi sono deciso a farmi installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa.
Fortuna che avevo già fatto tutta la predisposizione in fase di realizzazione degli impianti e fortuna ad avere spazio sul tetto.
Da buon smanettone mi sono scelto un inverter connesso che si potesse integrare, neanche a dirlo, in Home Assistant.
La scelta, in relazione al budget di spesa che avevo a disposizione, è caduta sul Goodwee GW5048-EM
Questo inverter è adatto alle installazioni con accumulo come quella che ho scelto io.
Infatti ho optato per due moduli batteria da 3,5 kWh ciascuno, per un totale di 7 kWh di accumulo.
Gli inverter bidirezionali con accumulo di energia della serie GoodWe EM sono adatti per impianti fotovoltaici connessi in rete.
Durante il giorno, i pannelli fotovoltaici generano elettricità che può essere fornita ai carichi, alle batterie o immessa in rete, esattamente secondo questa priorità, e a seconda della configurazione operativa, con lo scopo di massimizzare il risparmio energetico.
L'elettricità accumulata viene rilasciata durante la notte quando i carichi lo richiedono.
Nella seconda parte dell'articolo magari faremo anche qualche considerazione su come sta andando la produzione, quanto ho pagato l'impianto e quanto sto risparmiando, nonché qualche cenno sui tempi di ritorno dell'investimento iniziale.
Intanto andiamo a dedicarci a quello che è l'argomento principale per cui sto scrivendo, cioè: come integrare l'inverter Goodwee EM in Home Assistant.
Se avete a disposizione, o state pensando di comprare un inverter Goodwee connesso e desiderate integrarlo nel vostro Personal Hub domotico, dovrete seguire i seguenti passaggi.
Premetto che questa guida presuppone naturalmente che abbiate Home Assistant installato e configurato all'interno della vostra abitazione.
Vi invito a seguire le ultime nostre guide a riguardo al seguente link:
https://www.vincenzocaputo.com/home_assistant_guide
Per prima cosa dovrete connettere l'inverter alla vostra rete WiFi.
Questi inverter sono già dotati di scheda WiFi, quindi non dovrete acquistare nessun accessorio aggiuntivo.
Dunque dovrete usare il vostro smartphone o un notebook e collegarvi alla rete WiFi che genera il dispositivo.
La password è incredibilmente complessa... password 12345678
Accedete poi tramite un browser web (es. Google Chrome) all'indirizzo http//10.10.100.253
Autenticatevi con le altrettanto complesse credenziali
User: admin
Password: admin
... ed entrare nella configurazione.
Occhio perchè la pagina al primo accesso verrà proposta in cinese e sarà "leggermente" incomprensibile.
In alto a destra potrete optare per l'inglese, o comunque attivare la traduzione automatica del browser.
Come vedete nelle foto poco sopra, nel menù avanzate è possibile impostare i dati della vostra rete locale.
Vi consiglio di optare per un ip fisso in maniera tale da non perdere mai la connessione con Home Assistant neanche in caso di riavvio del dispositivo.
Salvate e riavviate.
A questo punto potrete scollegarvi dal WiFi dell'inverter e ricollegarvi al WiFi della vostra abitazione.
Entrate in Home Assistant ed accedete alla pagina delle impostazioni e successivamente cliccate su Dispositivi e Servizi.
Cliccate su aggiungi integrazione in basso a destra e digitate nel campo di ricerca la parola goodwe
Selezionate l'integrazione come in foto ed installatela.
Vi verrà chiesto in inserire l'indirizzo ip dell'inverter, fatelo!
A questo punto vi ritroverete il dispositivo tra i vostri dispositivi in Home Assistant, con tanto di sensori e configurazioni.
I sensori presenti nell'integrazione sono ben 63 e si possono tenere sotto controllo molti più parametri che con l'app ufficiale.
A proposito di app, l'applicazione PV Master, applicazione ufficiale per monitorare l'inverter connesso Goodwe da smartphone, funziona solo in rete locale a meno di effettuare la registrazione al cloud Goodwe all'indirizzo semsportal.com.
Bene, usando l'integrazione Home Assistant non avrete bisogno di passare dal Cloud perché i dati verranno prelevati in locale e li potrete controllare dal vostro smartphone anche da remoto.
Interessantissima la sezione dedicata alle automazioni con la possibilità per esempio di accendere una pompa di calore elettrica al superamento di una soglia di produzione o gestire carichi tipo lavatrice, lavastoviglie, ecc... legandole sempre alla produzione di energia elettrica.
L'integrazione offre anche alcuni sensori utili a configurare il pannello energia di Home Assistant.
Questo argomento però sarà oggetto di un articolo dedicato perché merita sicuramente un approfondimento a parte.
Maggiori dettagli sull'integrazione nel video in coda all'articolo.
Ma veniamo alle domande che probabilmente interessano a molti, soprattutto in questo periodo:
- conviene installare un impianto fotovoltaico?
- Quanto costa?
- Quali sono i tempi di rientro dell'investimento?
- Conviene dotarsi di sistema di accumulo?
- Si risparmia davvero sulla bolletta?
Il mio impianto è formato da pannelli fotovoltaici per circa 6kW di potenza e, come già accennato, ho optato per 7kW di accumulo.
Il prezzo chiavi in mano per la soluzione è stato ci circa 15.000 euro.
In Italia attualmente è possibile portare in detrazione il costo di una nuova installazione per il 50% dell'importo speso.
Detrazione che viene spalmata in 10 anni. Dunque recupererò 750 all'anno per 10 anni. La spesa effettiva sarà dunque di 7.500 euro.
Naturalmente è possibile anche cedere questo credito all'installatore (che non è obbligato a farlo naturalmente) e chiedere lo sconto immediato in fattura.
In tal caso non vi sognate di recuperare il 50% perché nessuno vi farà da banca gratis!
L'impianto è in funzione da maggio e fino ad oggi non ho preso dalla rete neanche un kW perché le batterie non si sono scaricate mai del tutto.
Siamo ad ottobre e la mattina quando mi sveglio le batterie sono ancora al 30% circa.
Mi aspetto, nei mesi invernali, quando le giornate sono più corte e a volte uggiose, di non riuscire a produrre tutta l'energia di cui ho bisogno.
Ma già ora possiamo fare qualche calcolo.
Secondo il calcolo ipotetico della bolletta aggiornata ai prezzi attuali fatto ad inizio articolo, dovrei risparmiare almeno 200 euro a bimestre, con un risparmio dunque di 1200 euro in un anno.
Solo con il risparmio bolletta dunque ripagherei i 7.500 euro in circa 6 anni.
Ma il guadagno non si riduce solo alla mancata spesa sull'energia elettrica.
Oggi (5 ottobre) per esempio, ho prodotto 22kW e ne ho consumati 10.
Ho dunque 11 kW immessi in rete.
Potrei usare questi 11kW di eccedenza per riscaldare la casa, anche se, come ho accennato poc'anzi nei mesi invernali probabilmente non avrò questo tipo di eccedenza.
Oppure acquistare un'auto elettrica e girare praticamente gratis.
Un'auto elettrica mediamente consuma 0,2 kW per Km.
Con l'eccedenza prodotta potrei percorrere circa 55 Km, molto oltre la mia percorrenza quotidiana abituale.
Ma quanto valgono 55 km in euro? Ipotizzando un automobile che fa i 18 Km/l e la benzina a 1.5 euro al litro, farebbero poco meno di 5 euro.
Questo significherebbe avere potenzialmente 150 euro di risparmio carburante al mese.
Naturalmente i 55 km saranno virtualmente molti di più in piena estate, quando avrò maggiore eccedenza di produzione e un po' meno in piano inverno.
Da una simulazione online ho calcolato che a dicembre (mese di minore produzione) riuscirò a coprire solo i miei 9-10kW di fabbisogno senza produrre eccedenze.
Ma sarà probabilmente il solo mese dell'anno in questa situazione.
Rimane inoltre sempre valido (almeno per ora) il discorso immissione in rete dell'eccedenza con rimborso da parte del GSE, ma pare che sia la cosa meno vantaggiosa da fare.
Meglio consumare tutto quello che si produce.
Dunque il rientro della spesa per un impianto simile al mio può essere mediamente (e anche un po' pessimisticamente) indicato in 4-5 anni.
Considerando che questi impianti continuano a funzionare anche dopo 20 anni (anche se con un piccolo degrado dell'efficienza) la risposta sulla convenienza ve la potete dare da soli.
Mi scuso fin da subito se nell'articolo riscontrerete inesattezze più o meno gravi sui "ragionamenti energetici" che ho fatto e sentitevi liberi di commentare per farmeli eventualmente notare.
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