Recensione Sonoff SNZB-06P, il nuovo sensore di presenza a Microonde ZigBee

Sonoff

Scritto da Vincenzo Caputo

Nella descrizione del presente articolo ho sottolineato che il dispositivo di cui parleremo oggi è un sensore di presenza e che non è da confondere con un sensore di movimento.

In effetti se ci pensate un attimo, presenza e movimento sono termini che indicano due cose differenti.

Essere presenti in un ambiente non implica necessariamente che si sia in movimento.

Potremmo essere presenti in una stanza ma stare comodamente seduti sul divano a guardare la TV, oppure seduti su una scrivania al PC, insomma una presenza statica.

La presenza o meno in un ambiente è uno di quegli eventi che si prestano maggiormente alle automazioni della nostre case intelligenti.

Accensione automatica di luci al nostro passaggio, accensione di riscaldamento quando siamo in casa e via dicendo.

Dunque, quando usare un sensore di presenza e quando un sensore di movimento?

Prima di rispondere a questa domanda, cerchiamo di spiegare meglio come funzionano questi tipi di sensori.

Sensori PIR

I sensori di movimento PIR utilizzano la luce a infrarossi per rilevare il movimento di persone o oggetti. Rilevano a distanza il calore dei corpi che sono più caldi dell’ambiente circostante.

Un sensore PIR è costituito da un componente piroelettrico (combinazione di metallo e cristallo) e altri componenti elettrici essenziali come circuiti, resistori, condensatori.

Il sensore di solito è racchiuso in una protezione in plastica che permette il passaggio delle radiazioni infrarosse. 

Un esempio di sensore PIR è il Sonoff SNZB-03

I sensori PIR sono utili per rilevare “grandi” movimenti di calore come una persona che passa attraverso il loro campo visivo. 

Non possono essere usati in ambienti dove c’è una forte variazione di calore, ad esempio un camino o stufa accesa.

Sensori Microonde

Questi sensori emettono microonde a intervalli regolari e quando si verifica un movimento nel campo visivo da loro controllato, le distorsioni nelle microonde che ritornano al sensore provocano l’attivazione del sensore (effetto doppler).

Ciò significa che i sensori a microonde sono molto più efficienti a rilevare movimenti molto piccoli, il che li rende ideali per l’uso in interni come “sensori di presenza”, quando è necessario rilevare movimenti minimi da parte di essere umano.

Questo tipo di sensore può rilevare il movimento attraverso materiali non metallici, come legno, vetro e persino cemento.

Ne avevamo utilizzato uno in passato in un vecchio progetto che vado a linkarvi qui di seguito:

https://www.vincenzocaputo.com/guide/shelly-1-sensore-di-movimento-a-microonde-con-tecnologia-doppler-367

Chiarita l'enorme differenza tra i due tipi di tecnologie, possiamo passare ad analizzare il protagonista del giorno.

Il Sonoff SNZB-06P

https://itead.cc/product/sonoff-zigbee-human-presence-sensor/?utm_source=itead&utm_medium=homebanner&utm_campaign=SNZB-06P

Siamo di fronte ad un sensore di presenza e, a ben pensarci, è incredibile che ci stia passando tra le mani il primo sensore smart di questo tipo, vista l'enorme utilità che può avere all'interno della nostre case domotiche.

Non so a casa vostra, ma io continuo a litigare con le mie figlie perché lasciano in continuazione la luce accesa nella propria cameretta (ed in generale in giro per casa).

Se nelle zone di passaggio, tipo i corridoi, ho risolto con i classici sensori di movimento, nelle zone tipo le camerette, ad oggi, non avevo un prodotto che potesse automatizzare l'accensione e lo spegnimento della luce in base al fatto che ci fosse qualcuno o meno della stanza.

Eccomi servito, grazie al Sonoff SNZB-06P finalmente posso sapere quando qualcuno è un certo ambiente al di la del fatto che si stia muovendo o meno.

Le luci della mia abitazione non rimarranno mai più accese inutilmente (ahahaha).

Il Sonoff SNZB-06P è basato su radar a microonde da 5,8 GHz e può rilevare movimenti o persone stazionarie.

Inoltre è dotato di sensore di luminosità ambientale che permette automazioni ancora più dettagliate.

Nessuno vorrebbe che si accendessero le luci di giorno entrando un una stanza!

A riguardo però avrei una piccola critica da fare al prodotto:

Quando andiamo a gestire il dispositivo, all'interno della sua app eWeLink, possiamo solamente osservare lo stato della rilevazione nell'ambiente in cui si trova.

Nella precedente immagine potete infatti notare come ci sia in bella vista la scritta "personale presente".

Non abbiamo alcuna informazione sulla luminosità ambiente rilevata.

Poco male se fosse almeno possibile impostare della soglie oltre le quali (o al di sotto delle quali) far scattare l'automatismo dell'accensione delle luci.

Andando infatti all'interno delle scene e provando ad usare questo sensore come trigger, possiamo scegliere tra i seguenti eventi.

Come vedete la terza e la quarta scelta uniscono la presenza umana con la luce ambiente.

Con molta probabilità c'è un errore di traduzione perché tutte e due le voci indicano "luce ambientale accesa", ma il vero problema è che non esiste una soglia impostabile da nessuna parte.

Sogli che invece esiste per la rilevazione della presenza ed è su tre livelli: basso, medio e alto.

Il tipo di connettività a cui si affida questo sensore è di tipo ZigBee dunque il Sonoff SNZB-06P ZigBee ha bisogno di un Hub ZigBee per potersi interfacciare con la rete dati WiFi e raggiungere così il cloud eWeLink.

La famiglia Sonoff è particolarmente ricca di dispositivi ZigBee e non manca un Hub bridge targato proprio Sonoff.

https://amzn.to/3ZbQcGq

In alternativa potrete utilizzare il SONOFF ZBDongle-P collegato ad un personal Hub come Home Assistant.

Per questo tipo di sensore ITEAD ha deciso di non optare per il funzionamento a batteria, avrete dunque bisogno di un alimentatore (non compreso nella confezione) con il classico attacco USB di tipo C.

Non vi rimane dunque che guardare il video del dispositivo in azione direttamente dal nostro canale YouTube MissingTech dove potrete osservare unboxing, contenuto della confezione e tanti altri dettagli!

Buona visione!

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Vincenzo Caputo

Nato a Matera, il 1° novembre 1977. Sono da sempre appassionato di tecnologia e ho un'esperienza lavorativa ventennale nel settore IT. Mi piace sperimentare e cercare sempre nuove soluzioni e soprattutto mi piace comunicare le mie esperienze agli altri.


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