Shelly 1 per trasformare un vecchio Citofono Urmet in un Citofono Smart

Shelly 1 per trasformare un vecchio Citofono Urmet in un Citofono Smart

di Vincenzo Caputo

15 Marzo 2020

Guide

Vincenzo Caputo

Mi dedico alla domotica amatoriale, e alla divulgazione online di quello che sperimento, da circa 5 anni.

Uno dei primi video che ho realizzato e di cui vado molto orgoglioso, illustrava proprio un sistema di apertura automatica del portone di casa mia.

Ricordo che quel video 5 anni fa era piaciuto veramente a tanti, non tanto per la complessità del progetto, quanto per l'originalità dell'idea.

5 anni non sembrano poi tanti, ma 5 anni fa chiedere al proprio smartphone vocalmente di aprire, ed ottenere l'apertura del portone, faceva ancora un certo effetto.

Oggi siamo tutti abituati a pronunciare "ok Google fai questo" oppure "Alexa fai quello" e nessuno più si meraviglia di parlare con un assistente vocale che esegue svariati compiti tra cui azionare attuatori che aprono porte o tirano giù tapparelle, ecc...

In ogni caso quel primo sistema che avevo realizzato ha visto parecchi aggiornamenti e revisioni, ma tutte basate sullo stesso principio: installare un pulsante smart in parallelo all'apriporta manuale del citofono.

Che il pulsante poi fosse un Sonoff, un relè eMylo, uno Shelly 1 poco importava!

Qualche settimana fa un utente mi ha chiesto, tramite un messaggio su un nostro video sul canale YouTube, se si potesse in qualche modo intercettare anche la pressione del pulsante sul posto esterno del citofono.

Il posto esterno, per intenderci, è la parte del citofono che è per strada, quella che usa chi suona fuori casa, il postino o l'esattore delle tasse!!!

Ricevere una notifica alla pressione di quel pulsante ci darebbe la possibilità di sapere che qualcuno ci sta cercando e magari darci l'opportunità di sbirciare da una webcam chi è alla porta ed eventualmente aprire.

Sappiamo naturalmente che esistono soluzioni smart già belle e pronte con tanto di videochiamata tramite app, ma come ben sapete, lo spirito di questo Blog è orientato al fai da te.

Andiamo dunque a vedere cosa ho combinato con uno Shelly 1 per domotizzare un vecchio citofono Urmet 1130.

COSA TI SERVE PER REALIZZARE QUESTO PROGETTO

  • Uno Shelly 1

https://amzn.to/33hbTYw

  • Un regolatore di tensione AC-DC

https://amzn.to/3aWOrCF

  • Un Optocoupler

https://amzn.to/2IM9c7V

  • Un alimentatore 12V DC

https://amzn.to/2TSKYPY

Cerchiamo di dare un occhio da vicino a tutti i componenti usati e spieghiamo bene a cosa servono e come li abbiamo utilizzati.

Lo Shelly 1 credo che non abbia bisogno di presentazioni, in ogni caso qui di seguito indico l'articolo e relativo video in cui ne abbiamo già parlato:

https://www.vincenzocaputo.com/shelly/tutti-pazzi-per-shelly-la-nostra-prova-dello-shelly-1-130

https://www.youtube.com/watch?v=Lb9KVNrN39I&feature=emb_logo

Concentriamoci ora sugli altri componenti:

Per prima cosa, quando ho deciso di cimentarmi in questo progettino, mi sono armato di multimetro che capire che tipo di alimentazione elettrica ci fosse nel mio citofono ed eventualmente adeguarmi di conseguenza.

Cercando online ho reperito le seguenti info riguardo alla morsettiera del mio citofono:

1 fonia in entrata, questo cavo ci consente di ascoltare i messaggi dall’esterno.2 fonia in uscita, questo cavo ci consente di trasmettere i messaggi all’esterno.6 comune, questo cavo è collegato alla massa e permette il funzionamento del citofono.7 chiamata, questo cavo invia la chiamata dalla pulsantiera esterna al citofono.9 apriporta, questo cavo invia il comando di apertura al portone.

Mi sono soffermato sul morsetto numero 7 che è quello che permette al ronzatore (la suoneria) del citofono di suonare. Ho scoperto che quando viene premuto il pulsante di chiamata sul posto esterno, sul morsetto 7 del posto interno viene rilevata una tensione di 12V AC.

Quanto il punsate sul posto esterno viene rilasciato, la tensione torna a 0.

Ottimo! proprio quello che cercavo!

Ora ci resta solo da capire come usare la 12V che arriva al ronzatore che non è continua ma alternata.

Come sicuramente già sapete, lo Shelly 1 è sensibile alla 12V DC (direct current) in ingresso sul morsetto SW, ne consegue che non possiamo collegare tale ingresso direttamente sul ronzatore che è AC (alternating current).

La tensione alternata, a differenza della continua, ha un andamento alternato, non è stabile nel tempo, ma alterna il suo valore da un massimo positivo, ad un massimo negativo, nel nostro caso +12V -12V.

Qui entra in gioco il secondo dispositivo che ho indicato nella lista: il regolatore di tensione AC-DC.

Questa schedina è in grado di accettare in ingresso corrente AC o DC a vari voltaggi ed erogare in uscita corrente DC regolandone la tensione a piacimento tramite una rotellina azionabile manualmente. Ha a bordo anche un piccolo display che indica la tensione in uscita.

Tensione in ingresso: CC: 0-30V; AC: 0-22VTensione di uscita: DC 1.25-28VCorrente di uscita: 2A (max.)

Regolatore di tensione

A questo punto in teoria saremmo a posto, abbiamo la corrente continua che ci serve per "stimolare" lo Shelly 1

Peccato che lo Shelly 1 collegato all'uscita DC di questa scheda (sempre sul morsetto SW) non "sente nulla". 

Misurando con il multimetro mi sono accorto che l'erogazione della 12V in uscita non è istantanea ma piuttosto graduale e probabilmente lo Shelly 1 gradisce invece una botta secca 0-12V.

Qui entra in gioco il terzo dispositivo, un semplice relè che interrompa la -12V proveniente direttamente dall'alimentatore esterno che alimenta lo Shelly 1 e che alla sua accensione la faccia passare verso lo Shelly 1 (morsetto SW).

In questo modo avremo la "botta secca" che ci serve ad eccitare lo Shelly.

Ricapitolando: Sul ronzatore del citofono collegheremo il regolatore di tensione e in uscita al regolatore di tensione collegheremo l'Optocoupler che poi ecciterà il morsetto SW dello Shelly 1.

Lo Shelly 1 sarà alimentato da una 12V esterna al citofono e il suo contatto pulito (morsetti 0 e 1) sarà collegato ai morsetti del citofono 6 e 9 (l'apriporta).

Di seguito lo schema riassuntivo di tutto quello che ho descritto:

Schema

Vi ricordo che lo Shelly 1 va impostato per lavorare a 12V tramite apposito ponticello. Aprite il coperchietto dello Shelly, semplicemente tirando, spostate quindi il ponticello come mostrato nell’immagine sotto:

Shelly 1 per trasformare un vecchio Citofono Urmet in un Citofono Smart

Vi faccio notare che sia il regolatore di tensione che l'optocoupler saranno praticamente sempre spenti perchè, come vi ho già detto, prendono in cascata alimentazione dal ronzatore.

Il ronzatore viene attivato solo quando qualcuno preme il pulsante di chiamata al posto esterno e solo finchè il pulsante non viene rilasciato. In questo breve lasso di tempo i due dispositivi si alimentano e danno l'impulso allo Shelly 1 che può reagire mandandoci una notifica: "Stanno suonando al citofono!"

In condizioni normali lo Shelly 1, al segnale sul morsetto SW, chiuderebbe il suo contatto pulito aprendo il portone. Perchè questo non avvenga dovrete impostare all'interno dell'app Shelly Cloud, all'impostazione TIPO PULSANTE, il modo Detached Switch.

Shelly Cloud

In questo modo il morsetto SW verrà sollecitato, ma il relè interno non scatterà.

Avremo quindi separato le funzioni di "stanno suonando al citofono", "apri il portone".

A questo punto abbiamo bisogno di ricevere una notifica quando qualcuno suona al citofono.

Per l'occasione ho usato il servizio IFTTT tramite Webhooks e Telegram. Il risultato lo potete osservare nel video in coda all'articolo.

Vi rimando a quest'articolo scritto da Luigi Duchi per ulteriori dettagli su come fare con i dispositivi della famiglia Shelly.

Shelly e IFTTT - Si può? Scopri come fare con questa guida!

Ultimissima indicazione:

Nelle impostazione dello Shelly 1 (dentro l'app Shelly CLoud) alla voce TIMER impostate un autospegnimento di 1 secondo, in maniera tale che, dopo aver premuto il pulsante per aprire il portone, il relè si disattivi in automatico dopo un secondo.

Timer auto off

Adesso potete godervi il video dove potrete osservare il sistema in funzione. Buona visione!

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Vincenzo Caputo

Vincenzo Caputo

Nato a Matera, il 1° novembre 1977. Sono da sempre appassionato di tecnologia e ho un'esperienza lavorativa ventennale nel settore IT. Mi piace sperimentare e cercare sempre nuove soluzioni e soprattutto mi piace comunicare le mie esperienze agli altri.

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