Attuatori ZigBee (e WiFi) compatibili con Sonoff ZigBee Bridge ed eWeLink
di Vincenzo Caputo
30 Luglio 2020
Zemismart
Nelle prime versioni uscite sul mercato, quando in pochi ancora parlavano di Smart Home, gli Smart Switch di solito prevedevano un ingresso a 220V e un'uscita comandata sempre a 220V.
Tra i primi esempi di questo genere di dispositivi c'erano i Sonoff Basic e via via tutte le varie proposte che si sono susseguite più o meno sulla stessa falsa riga.
Il primo problema che si poneva quando si usava per la prima volta questo tipo di dispositivi era l'integrazione con l'impianto elettrico esistente.
Un Sonoff Basic (e tutti i dispositivi delle stesso genere) non possono in alcun modo essere comandati da interruttori fisici a parete, il che li rende poco adatti alla domotizzazione dei punti luce.
I primi prodotti che hanno superato questo limite, che abbiamo visto affacciarsi sul mercato, sono stati quelli della famiglia Shelly.
Per la prima volta era possibile integrare perfettamente un attuatore Smart con un comando manuale (pulsante o interruttore).
Con il tempo i prodotti si sono evoluti e anche Sonoff ha aggiornato la propria famiglia con un dispositivo adatto all'integrazione con comandi manuali: il Sonoff MINI.
Il mercato dei dispositivi Smart oggi è tutt'altro che maturo e spesso anche il sottoscritto, che segue con una certa costanza l'evolversi delle cose, trova una certa difficoltà a trovare il prodotto giusto per ogni esigenza.
Oggi parleremo di alcuni dispositivi, distribuiti dal noto marchio cinese Zemismart, che possono sembrare i classici attuatori smart per punti luce ma sono per certi versi dei prodotti dalle caratteristiche uniche (da qui l'introduzione dell'articolo).
Gli smart Switch Zemismart sono reperibili su Amazon ai seguenti link:
https://amzn.to/2DhVJoY (WiFi)
https://amzn.to/2Dh8ArF (ZigBee)
Al solito (in perfetto stile Zemismart) sono dispositivi dal nome e dalla confezione anonima, quindi andiamo subito a parlare di caratteristiche tecniche.
Siamo di fronte a 4 attuatori per punti luce molto compatti e facilmente occultabili in una scatola 503.
In realtà dalla forma sembrano proprio disegnati per cassette tonde da incasso simili a quella che vedete nelle seguente immagine.
Queste cassette tonde non sono molto usate dalle nostre parti ma non è neanche difficile reperirle.
In ogni caso questi dispositivi sono sufficientemente piccoli da poter entrare tranquillamente in una cassetta 503.
Come avrete sicuramente osservato dalla precedente foto, abbiamo in prova 4 dispositivi differenti:
- 1 canale WiFi
- 1 canale ZigBee
- 2 canali WiFi
- 2 canali Zigbee
La differenza tra il modulo ZigBee e quello WiFi sta solo nella radio e relativo protocollo di comunicazione.
Pertanto andremo ad analizzare nel dettaglio solamente il 2 canali ZigBee essendo i collegamenti ed il funzionamento del tutto analogo alle altre versioni.
Come dicevo in apertura di articolo: "caratteristiche uniche!"
Mi riferivo proprio al fatto di avere tra le mani il primo Smart Switch ZigBee con possibilità di integrazione con comando manuale (interruttore).
Naturalmente quando dico "il primo" intendo il primo che io abbia mai provato.
Itead ha introdotto nella famiglia Sonoff un'intera linea di dispositivi ZigBee, ma incredibilmente manca il Sonoff MINI ZigBee, uno dei prodotti che sarebbe sicuramente molto molto interessante.
Allterco dal suo canto, con i dispositivi della famiglia Shelly, sembra ignorare del tutto il mondo ZigBee (molto male!).
Ne consegue che questo sia l'unico prodotto, fino ad ora da me provato, che unisca la possibilità di integrare l'attuatore in un impianto esistente e che funzioni con protocollo di comunicazione ZigBee.
PERCHÈ ZIGBEE?
Apriamo ora una piccola parentesi per spiegare ai meno esperti cosa sia il protocollo ZigBee e perché sempre più produttori di dispositivi dedicati alle Smart Home lo adottino.
In effetti ho ricevute molte domande nelle precedenti pubblicazioni del tipo "a cosa serve?", "cosa cambia rispetto al WiFi?".
ZigBee è uno standard di comunicazione wireless divenuto abbastanza conosciuto grazie a Philips che ne ha fatto uso nelle proprie lampadine smart della famiglia Hue.
ZigBee opera nella frequenza dei 2,4 GHz ed è nato con lo scopo di essere più semplice, più economico e meno dispendioso in termini energetici di altre tecnologie Wireless.
Questo lo rende particolarmente adatto ad applicazioni di domotica dove il risparmio energetico rappresenta un punto chiave nella progettazione di una Smart Home.
I dispositivi ZigBee naturalmente hanno delle radio che sono in grado di comunicare in tale standard e non sono compatibili con la tecnologia WiFi abitualmente utilizzata nelle nostre case.
Per questo motivo c'è bisogno di un Bridge che faccia appunto da ponte tra i due mondi.
Oggi faremo una prova d'uso sia con l'Hub ZigBee Tuya Smart (Recensione Tuya ZigBee Hub + Kit sensori PIR, portafinestra e temperatura), sia con il Sonoff ZigBee Bridge (Sonoff ZigBee Bridge - la recensione).
COLLEGAMENTI
Prima di provare la parte smart del dispositivi vediamo come effettuare i collegamenti.
Nella seguente foto è rappresentato uno schema esemplificativo per i collegamenti elettrici a due punti pulce e a due interruttori a parete.
Come potete osservare dallo schema elettrico, il dispositivo va alimentato con fase e neutro tramite la morsettiera posta nella parte alta.
Nella stessa morsettiera poi sono presenti i morsetti L1 ed L2 che rappresentano le uscite (sola fase) dei due punti luce.
Come nella più classica delle configurazioni, il neutro andrà direttamente alla lampadina.
Nella parte bassa del dispositivo invece abbiamo la possibilità di collegare 2 interruttori (il pulsante non è contemplato per ora dal software), che sarà solamente uno nel caso del dispositivo a singolo canale.
Nel caso ce ne fosse bisogno, un'etichetta adesiva ci avverte di non collegare corrente elettrica sul morsetto dedicato all'interruttore.
Questo ci fa capire come quei contatti vadano solamente a monitorare l'apertura o la chiusura del contatto stesso, un po' come avviene nel Sonoff MINI.
CONFIGURAZIONE SOFTWARE
Come ormai dovrebbe essere noto ai più, i dispositivi ZigBee all'interno dell'app che li gestisce vengono visti come sub-device dell'Hub principale, pertanto l'app utilizzata per la loro gestione è quella del Bridge che si sceglie di utilizzare.
Sarà pertanto Tuya Smart nel caso dell'Hub Tuya, eWeLink nel caso del Sonoff Zigbee Bridge, Alexa nel caso dell'Echo dot Plus, Samsung SmartThing e via dicendo.
Ho fatto la prova ad accoppiare questo attuatore con l'app Tuya Smart senza alcun problema ottenendo il funzionamento previsto.
Com'è andata con l'app eWeLink? Siamo di fronte al Sonoff MINI ZigBee o un suo precursore?
La risposta è che funziona alla perfezione anche mediante l'app eWeLink (disponibile sia per Android che per iOS) come testimonia lo Screenshot qui sotto.
Sono riuscito ad ottenere anche l'accoppiamento all'Hub Philips Hue che notoriamente ha un implementazione dello ZigBee non proprio standard.
Il produttore dichiara la compatibilità anche con Samsung SmartThing e a questo punto non ho motivo di dubitarne.
Naturalmente la versione WiFi di questo attuatore funzionerà solamente con l'app Tuya Smart o Smart Life delle quali sono garantite tutte le funzionalità che vado brevemente a riassumere:
- Controllo remoto dei punti luce;
- Real time feedback sullo stato dei punti luce;
- Controllo vocale garantito sia con Amazon Alexa che con Google Assistant;
- Funzione di conto alla rovescia e timing;
- Funzione di condivisione con altri utenti Tuya;
Il resto delle caratteritiche tecniche parlano di:
- Input voltage: 100-240V
- Out voltage: 100-240V
- Maximum load:300W
- Working Humidity:<80%
- ZigBee Repeater:Yes
- Wireless protocol:ZigBee 3.0
- Working Temperature:-20°C-45°C
- Standby power consumption:<1.5W
Da notare che siamo di fronte ad un dispositivo ZigBee di tipo ZR.
Cosa significa?
In una rete ZigBee ci possono essere tre differenti tipi di dispositivi:
- ZigBee Coordinator (ZC): è il dispositivo più "intelligente" tra quelli disponibili, costituisce la radice di una rete ZigBee e può operare da ponte tra più reti. Ci può essere un solo "Coordinator" in ogni rete. Esso è inoltre in grado di memorizzare informazioni riguardo alla sua rete e può agire come deposito per le chiavi di sicurezza.
- ZigBee Router (ZR): questi dispositivi agiscono come router intermedi passando i dati da e verso altri dispositivi. Di fatto non vi sono distinzioni hardware tra un ZC e un ZR se non che viene rilasciato al coordinator il ruolo di inizializzare la rete, dopodiché diventano dispositivi identici.
- ZigBee End Device (ZED): includono solo le funzionalità minime per dialogare con il nodo padre (Coordinator o Router), non possono trasmettere dati provenienti da altri dispositivi e dunque non partecipano al multi-hop di un messaggio; sono i nodi che richiedono il minor quantitativo di memoria e quindi risultano spesso più economici rispetto ai ZR o ai ZC.
Significa dunque che questo attuatore può estendere la portata della rete ZigBee oltre quella del Bridge fungendo da ripetitore di segnale.
Ora vi lascio in compagni della video prova dove potrete osservare il dispositivo in azione. Buona visione!
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